sabato 22 febbraio 2014

uni-kitty.



The Lego Movie
id., 2014, USA/ Australia, 100 minuti
Regia: Phil Lord & Christopher Miller
Sceneggiatura originale: Phil Lord, Christopher Miller, Dan Hageman e Kevin Hageman
Voci originali: Chris Pratt, Will Ferrell, Elizabeth Banks, Will Forte,
Alison Brie, Will Arnett, Nick Offerman, Morgan Freeman
Voci italiane: Massimo Triggiani, Pino Insegno, Barbara De Bortoli, Raffaele Palmieri,
Valentina Mari, Claudio Santamaria, Edoardo Stoppacciaro, Pietro Biondi
Voto: 7.5/ 10
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In principio fu una profezia in rima, quando al barbuto vecchio stregone Vitruvius col bastone viene rubato il Kragle, misterioso e potente strumento d'eliminazione capace di fare ogni male; tale profezia conta una normale figura umanoide dei Lego del futuro, giallo in faccia e operaio costruttore, che salverà tutte le genti col suo essere speciale. Il suddetto omino presumiamo sia Emmett Brickowski, che si sveglia e segue le istruzioni, saluta la ridente cittadina di mattoncini e segue le istruzioni, segue le istruzioni per tutto e si sganascia con Dove Sono I Miei Pantaloni in televisione dopo che il sindaco e proprietario del mondo Business ha minacciato la morte ai disertori. La felicità perpetua di Emmett è ingiustificata: è stupido, è solo, considerato strano dai colleghi del cantiere. Per cinque ore potrebbe cantare È Meraviglioso come le istruzioni gli impongono. Doppia morale: le pecore e il pastore, e le pecore tra di loro scalciano. Intravede una bella darkettona tra le macerie, che cerca un pezzo che tutti vorrebbero: Emmett finirà per trovarlo e, involontariamente, appiccicarselo sulla schiena. Canguro al contrario, diventerà “quello speciale” chiamato a salvare il mondo – la minaccia del sindaco dittatore è ormai annunciata, tutti i mondi (il west, lo spazio...) saranno rasi al suolo. Gli verranno in aiuto: Batman, una commistione di Hello Kitty e un unicorno, un Lego degli anni '80 in fissa con le astronavi, un pirata ricostruitosi su vari pezzi (uno squalo incluso); e compariranno: Cleopatra, Michelangelo (il pittore e scultore), Michelangelo (la tartaruga ninja), Abramo Lincoln, Superman, Lanterna Verde, Gandalf, Han Solo.
Il gigantesco pregio del film è che fa sganasciare dal ridere: giocando sui cliché dei personaggi che ri-usa, sul materiale stesso, sui riferimenti alla comicità demenziale, non fa mai smettere agli angoli della bocca di salire, anche quando il tono s'allenta – e succede spesso. Pare ci siano dei problemi irrisolti, o delle situazioni arrabbattate: si attraversano spazi temporali, tunnel trasportatori, si passa da un mondo all'altro e si arriva, infine, alla svolta non completamente inaspettata in cui la morale di cui prima si capovolge e s'annulla. Non più l'uomo qualunque non-speciale che trova la sua specialità nell'esistere e nell'essere comune pecora privata del pastore, ligio alle regole e parte di una catena di montaggio, ma rapporto padre-figlio, regole del gioco, confusione tra priorità sentimentali.
Conclusione completamente bocciata, in cui però si svela il trucco del mestiere: il film è stato girato per il 50% in stop-motion e per il 50 in digitale. Ogni pezzo è vero ma successivamente animato, e soprattutto: tutto è di Lego: le esplosioni, di Lego: il mare, di Lego: le fiamme, di Lego. I volti dei personaggi si muovono a scatti per seguire la finta intermittenza del passo uno, e le continue scene d'azione, di corsa, le panoramiche infinite sono una chicca per gli occhi, un desiderio di (ri)possedere tutti quei mattoncini dell'infanzia.
Registi di Piovono Polpette e 21 Jump StreetPhil Lord e Christopher Miller tornano all'animazione e lo fanno col botto, incassando quasi 70 milioni di dollari al primo fine-settimana in patria e circondandosi di attori che prestano le loro voci ai più disparati personaggi: Will Forte è Lincoln, Jonah Hill è Lanterna Verde, Morgan Freeman Vitruvius, Elizabeth Banks la co-protagonista Lucy. In complesso un buon risultato, con una bella chiusura e degli splendidi titoli di coda, ma imperfetto, quasi incompleto.

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