venerdì 19 dicembre 2014

Oscar 2015 - film stranieri.



Complotto! Xavier Dolan e il suo capolavoro Mommy sono fuori anche dagli Oscar dopo la delusione cocente dei Golden Globes; l'annunciato film dell'anno è ormai messo fuori gioco per non entrare in competizione col vincitore annunciato Ida (nella foto la scena più bella), chiaramente tenuto senza rivali in una shortlist (che esce con qualche settimana di anticipo rispetto agli scorsi anni) che forse odora di complotto al Festival di Cannes in generale: non ci sono i fratelli Dardenne col loro verista Due Giorni, Una Notte, di cui però Marion Cotillard dovrebbe essere la rappresentante fra le attrici; non c'è la Palma d'Oro Il Regno D'inverno, inspiegabilmente dimenticato da tutti date forse le più di tre ore di pellicola (e il grado d'attenzione che richiedono); non c'è White God, il film ungherese vincitore nell'Un Certain Regard e unanimemente acclamato. Non ci siamo neanche noi, che a proposito di Cannes avremmo dovuto mandare all'Academy Le Meraviglie e non Il Capitale Umano, ma forse avremmo fatto la stessa fine. Tra i nove film scelti, quattro dei quali candidati al Golden Globe (mai forse c'è stata così tanta somiglianza tra i due premi) non c'è neanche l'israeliano Viviane, che sicuramente merita più dell'olandese legal-drama Lucia de B. (chiamato anche Accused) sulla vera storia dell'infermiera accusata di pluriomicidio. The Liberator, biopic sul sudamericano rivoluzionario Simon Bolivar e Corn Island, tenacia resistenza di un contadino che con sua nipote combatte le conseguenze di una guerra civile durata vent'anni, si inseriscono nel cerchio sacro di Storie Pazzesche (l'avevo detto che Almodóvar portava fortuna), l'assurdo Turist e l'umano Mandariinid di cui avevamo già la quasi certezza. Le nominations definitive saranno annunciate il 15 gennaio.

Storie Pazzesche di Damián Szifrón (Argentina)
Tangerines (Mandariinid) di Zaza Urushadze (Estonia)
Corn Island di Gigi Ovashvili (Georgia)
Timbuktu di Abderrahmane Sissako (Mauritania)
Lucia de B. di Paula van der Oest (Olanda)
Ida di Paweł Pawlikowski (Polonia)
Leviathan di Andrey Zvyagintsev (Russia)
Turist di Ruben Östlund (Svezia)
The Liberator di Alberto Arvelo (Venezuela)

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