martedì 28 aprile 2015

Jennifer Aniston.



Sarà Il Mio Tipo?
Pas Son Genre, 2014, Francia/ Belgio, 111 minuti
Regia: Lucas Belvaux
Sceneggiatura non originale: Lucas Belvaux
Basata sul romanzo Non Il Suo Tipo di Philippe Vilain (Gremese)
Cast: Émile Dequenne, Loïc Corbery, Sandra Nkake,
Charlotte Talpaert, Anne Coesens, Daniela Bisconti,
Didier Sandre, Martine Chevallier, Florian Thiriet
Voto: 7.7/ 10
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«Per i parigini non esiste altra Francia che Parigi»: non sorprende quindi l'atteggiamento con cui Clément Le Guerre, professore universitario di Filosofia con specializzazione tedesca, figlio di medico, un saggio all'attivo, apprende di essere stato trasferito in un paesino del nord, Arras, e in un liceo, come professore d'adolescenti. Partecipa alle prime riunioni di consiglio e il magnanimo preside gli concede le lezioni dal lunedì al mercoledì: Clément si fionda allora in stazione per tornare ai vernissage, alle serate in completo, ai colleghi della capitale fino alla domenica. Gli studenti under 19 non paiono né interessati né interessanti; l'aveva già avvertito una professoressa, portandolo in giro per la cittadella, raccontandogli quanta stima nutre per il suo lavoro e la sua scrittura. «L'unica cosa peggiore dei nuovi ricchi sono i loro figli: che non sono mai stati poveri»; vocabolario fine e sopraffino, arguzia, profondità di pensiero – e poi camice sotto ai maglioncini, sciarpe scure; mentre tra le viuzze si distingue un salone di parrucchiere variopinte (per chiome, pelli e vestiario), che dopo il turno si fiondano al karaoke in tubino di paillettes e trucco pesante per cantare i sentimenti che corrono paralleli alla pellicola. Tra queste, Jennifer, che alla francese tutti chiamano Jennifér, lascia a casa il figlio con la baby-sitter, o col padre all'occorrenza, che alleva da sola divertendosi davanti alla Wii o alle tazze di Nesquik: non sa cosa sia l'imbarazzo, parla troppo sapendo di farlo, è delusa dalle precedenti relazioni sentimentali ma non arresa, in attesa del prossimo grande amore. Inevitabile che s'incontrino, in un paese così striminzito: bizzarro però che lui cominci a corteggiarla, a insistere per andare a «bere qualcosa» o a cena dopo il cinema – sceglie lei, solo film con Jennifer Aniston, non per il comune nome ma per i valori morali che incarna; al primo bacio si danno ancora del lei, è un corteggiamento all'antica, composto, come Clément sa fare e come Jennifer sogna, «a differenza di tutti gli altri». Si vedono sempre più spesso e sempre più approfonditamente ma dopo il sesso lui si mette a leggere Proust, la paragona a Kant, le regala L'idiota – che lei addirittura legge fino in fondo, perché rispetta il lavoro dello Scrittore, non lasciandosi scoraggiare dalle pagine iniziali come farebbe invece un intellettuale (quanta verità in questo dettaglio) – Jennifer invece canta davanti al televisore, si veste di fiori per la festa di paese, rimugina a casa sui risvolti della relazione. Non vediamo mai il dubitare di lui ma sempre quello di lei. Perché se la stringata trama, i banalotti personaggi, il tono sentimentale da commediola potrebbero far apparire Sarà Il Mio Tipo? E Altri Discorsi Sull'amore (titolo ancora più becero dell'originale Pas Son Genre, negativamente deciso nel rispondere) un'altra stupida commedia francese «da pop-corn», direbbe lei, è in realtà un buon prodotto di analisi (psicologica, sentimentale) sulla classe sociale d'appartenenza, il ponte che ci si costruisce in mezzo e, poi, la capacità di attraversarlo, o di rimanerci sopra. I personaggi apparentemente incomprensibili, contraddittori, sono in realtà profondissimi, con in bocca parole azzeccate. Lui tace, disincantato, auto-decretatosi saggio, senza il desiderio di figli «dalla sua ex né da altre donne», involontariamente (quanta verità in quest'altro dettaglio) la istruisce sulle materie umanistiche, si vergogna di dirsi segregato in provincia, in un liceo; lei non vuole, non riesce, non è capace forse di scendere a compromessi, è interessata ma forse poco interessante, forse non si conosce(va) abbastanza ma assorbe, una spugna: senza essere colta è intelligente. Celebratissima in patria, Émile Dequenne mette in cantiere un'altra performance minuziosa, che si aggiunge alla Rosetta dei Dardenne e alla Murielle di À Perdre La Raison (entrambe le fecero vincere i premi dell'interpretazione a Cannes); totalmente opposto è il Clément di Loïc Corbery «de la Comédie Française» ma ugualmente azzeccato nel fascino, nel modo, nel labbro risucchiato. Li dirige Lucas Belvaux, archiviata la trilogia di Dopo La Vita, che firma anche l'adattamento dei dialoghi dal romanzo di Philippe Vilain, che per questo Non Il Suo Tipo ricevette il premio (italiano, veronese) Scrivere Per Amore 2012, assegnato da una giuria di esperti presieduti da Vittorio Sgarbi; in comune con l'arte dell'oratoria e quella della tinta, questo film ha la necessità di rifletterci sopra, dopo, per formulare un'opinione non immediata.

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