mercoledì 3 giugno 2015

canzoni sui culi.



Pitch Perfect 2
id., USA, 2015, 115 minuti
Regia: Elizabeth Banks
Sceneggiatura originale: Kay Cannon
Basata sui personaggi di Mickey Rapkin
Cast: Anna Kendrick, Rebel Wilson, Brittany Snow,
Skylar Astin, Adam DeVine, Katey Sagal, Anna Camp,
Hailee Steinfeld, Elizabeth Banks, John Michael Higgins,
Ben Platt, Alexis Knapp, Hana Mae Lee, Ester Dean,
Chrissie Fit, Brigitte Hjort Sørensen, Flula Borg
Voto: 6.8/ 10
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Vinti tre campionati di fila, perduta Anna Camp (che ha ripetutamente sfiorato la morte in True Blood) e quindi giunte all'anno della laurea, le Barden Bellas cantano nientemeno che al Lincoln Center di New York in occasione del compleanno di Obama, presente con la moglie, in un numero tutto paillettes e patriottismo: scende, retta da approssimative lenzuola, la pietra miliare Rebel Wilson, “Ciccia Amy”, causa (anche) della fortuna del primo film, diventato uno sleeper hit subito sotto a School Of Rock negli incassi delle commedie musicali della storia. Succede però che il vestito, in una spaccata aerea, le si strappa dove non dovrebbe, e ruotando lentamente su se stessa mostra al pubblico – e alle telecamere – che non ha le mutande addosso; commentano la cosa, come sempre, in web-radio e podcast, Elizabeth Banks e John Michael Higgins, onnipresenti detentori delle più riuscite frecciatine della sceneggiatura (misogine, razziste, promiscue). L'incidente, rimbalzato da (reali) giornali e telegiornali, porta le Bellas ad essere convocate per l'annuncio che il gruppo canoro a cappella non potrà più partecipare a nessuna competizione, né all'apertura di eventi, né potrà reclutare nuove provinanti. Nonostante ciò, s'inserisce Hailee Steinfeld, figlia di una ex leader del club, con poca prontezza di spirito ma una canzone originale nel cassetto a cui deve apportare qualche modifica – e che propinerà in ogni occasione possibile. La scommessa-compromesso è: se le Bellas riuscissero a portare all'università di Barden l'insperato trofeo dei Campionati Mondiali, potranno riprendere a cantare agonisticamente? Tutti ridono: perché i cantanti americani sono odiati da tutto il mondo e perché i front-runner alla competition danese sono i Das Sound Machine tedeschi. Praticamente siamo di fronte all'Eurovision, se non che la parola “canzone-originale” è severamente proibita: la lotta è nel conoscere e riarrangiare qualsiasi brano musicale del passato e del presente in qualunque evenienza. Anna Kendrick questa volta – meno protagonista rispetto al film precedente – nutre dubbi. Sulla propria eterosessualità, a singhiozzi, e sul suo futuro, notando che nessun'altra si domanda cosa farà dopo la laurea, o se si laureerà mai. Della sua relazione con Skylar Astin vediamo, grazie a Dio, solo qualche bacetto: tutto quello che c'è stato in mezzo, fra quel film e questo, non c'è dato saperlo. Niente romanticismi, qualche scena di patetismo obbligato sulla solidità dell'amicizia, e una raffica di battute, non tutte riuscitissime, ma alcune davvero coraggiose per un film di puro intrattenimento che riesce alla grande nel suo scopo: intrattenere. La Banks, finora produttrice della mini-saga, si cimenta con la regia dopo il disastroso esito di Comic Movie, il «Quarto Potere dell'orrido», in cui aveva diretto uno dei tredici episodi del collettivo, e ricalca le tipiche scene da film generazionale contemporaneo, feste in casa coi bicchieri larghi, cene romantiche in cui neanche si comincia a mangiare, tentativi di avere un'idea alla scrivania senza successo, esattamente nel modo in cui ce l'aspettiamo. Allo stesso modo la sceneggiatura, americana nell'osso e con meno spazio alla demenzialità e alle situazioni awkward (come dimenticare la Camp che vomita di due anni fa?), fa quello che ci si aspetta per un sequel: reclutare gente nuova, alzare l'asta dell'ostacolo dagli Stati Uniti al mondo, far diventare adulti i propri personaggi. Le canzoni coreografate appena – che, in fondo, a cappella non sono cantate – coronano il pacchetto entertainment. Colonna sonora al primo posto della Billboard alla prima settimana con 92.000 copie vendute e 150 milioni di dollari di incasso per diventare, questa volta sopra School Of Rock, il comedy musical più di successo della storia. Terzo episodio? Al momento solo la Wilson ha annuito per cui ci si chiede se non sarà uno spin-off su “Fat” Amy.

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